In assenza del nostro reporter ufficiale Steve mi assumo l’incarico di farvi un lungo e dettagliato resoconto del torneo old di Roncadelle.
Mettevi comodi.
Alla partenza il forte senso di appartenenza fa sì che tutta la squadra salga sul pulmino del Velate e visto che siamo in otto c’è anche un posto libero. Puntiamo verso Brescia ma dopo 500 metri un old più old degli altri viene assalito dall’atroce dubbio di aver lasciato la macchina aperta e tra gli insulti degli altri si inverte la marcia. Ripartenza a razzo e via verso l’agognata meta a tutta birra ma a mezza via il roccioso old più old degli altri deve fare i conti con la sua prostata e impone agli altri una sosta in autogrill dove gli altri sbagliati danno il meglio di sé intavolando una feroce discussione su quale carburante immettere nel furgone dato che a qualcuno la scritta DIESEL a fianco del bocchettone di rifornimento pareva ingannevole e la spia delle candelette posticcia. Alla fine si decide che la pompa nera è più economica di quella verde e, mentre ci sentiamo orgogliosi di noi stessi per aver risolto il problema in soli 20 minuti, dei buontemponi di passaggio ci cambiano la scritta TRASPORTO RUGBISTI con ANZIANI A BORDO e cambiano anche gli sguardi di chi ci incrocia.
Ora sono meno beffardi.

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Arriviamo in quel di Roncadelle con solo un’ora di ritardo e troviamo gli amici arruolati in settimana che conoscendoci pensavano già ad un nostro scherzone. Il tempo di accogliere tra le nostre file Sandrina che avendo avuto sentore di impresa arriva in ulteriore ritardo come una vera star e di raccattare ulteriori volontari dalle altre squadre per raggiungere il quorum e si comincia a giocare. Siamo subito opposti ai padroni di casa che da subito ci impegnano con una forte pressione a tutto campo e nonostante una nostra difesa ad oltranza la loro capacità sui punti d’incontro unita ad una fisicità aggressiva ci porta a subire il loro gioco.
La giornata è fredda e un vento gelido allieta i presenti che tutto sommato sono contenti di vedere il sole dopo giorni di nebbia. All’improvviso il vento smette di soffiare e con il sole cala una nebbia a presa rapida ma si sa: le leggende nascono tra brume misteriose e impenetrabili.

 

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La seconda partita è contro la franchigia di Trento, reclutiamo altri mercenari e ci apprestiamo ad affrontare i trentatré trentini (giuro che è vero! erano in 33, li abbiamo contati più volte).
Noi sfruttiamo il fattore riposo e cominciamo a martellare gli avversari con percussioni dei cosiddetti ciccioni e aperture ai tre quarti (questa me l’hanno suggerita perché di solito i tre quarti pettinano le bambole o mettono collane alle giraffe) e riusciamo a scardinare la difesa avversaria.
Durante una delle suddette percussioni l’epicità diventa epica: Sandrina sente una voce “sei in meta” e con una torsione in semi tuffo – semi caduta, una dislocazione degli arti inferiori e disarticolando due clavicole, un gomito e quant’altro deposita l’ovale sulla linea………..la linea dei 5 metri 😂. L’ingresso del nostro eroe nel club dei cinque è accompagnato dagli sberleffi di compagni, avversari e pure del signor arbitro. Fortunatamente avevamo un vantaggio e dalla mischia seguente la leggenda assurge a leggenda leggendaria . : ; LaSimo esce dalla mischia palla in mano ed entra nel Walhalla dei rugbisti segnando la sua prima meta.
Così forse avete capito chi ha gridato a Sandrina “sei in meta”.

 

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Doccia e poi terzo tempo dove gli sbagliati sbagliano location e assaltano il buffet della festa del mini rugby, si riposizionano al posto giusto e alla lotteria dei gnari Casati vince una maglia originale degli all blacks che sarà oggetto di discussioni animate e sberleffi reiterati. È a strisce verticali bianconere come la maglia dei somari in pigiama.
Richiamati all’ordine da old più old degli altri che aveva preso la famosa pastiglia blu e quindi doveva rientrare a casa in tempo salutiamo la compagnia e ci avviamo verso casa stanchi ma felici.