Giornata memorabile quella dell’Inaugurazione della nuova struttura del Velate Rugby ’81.
Presenti all’evento Angelo Bresciani e Angelo Cappuccili, presidente e vice presidente del Comitato Regionale Lombardo FIR, l’Amministrazione Comunale, con la Sindaca Marilena Riva, gli assessori Marcello Ripamonti, Mario Ravasi e Luisa Barbara Mazzuconi, i soci fondatori del VR’8, gli sponsor, gli ex giocatori e tutti gli atleti con le loro famiglie.
Dopo una visita agli spazi della struttura, club house e spogliatoi, si è tenuta un’affollatissima conferenza stampa che si è conclusa con il taglio del nastro.
La domanda era sulle bocche di tutti: “Come avete fatto”? Giornalisti, dirigenti sportivi, comuni cittadini, girando tra gli spogliatoi, il campo e la club house, non si capacitavano.
Questa è la storia, senza nulla inventare, che abbiamo loro raccontato: alcuni visionari, innamorati del rugby e del loro Club, avevano un sogno. Si sono rimboccati le maniche, hanno chiamato a raccolta altri visionari come loro e, in due anni, hanno dato forma e materia al sogno: regalare ai giovani la possibilità di fare rugby in un ambiente bello, efficiente, moderno.
La sindaca di Usmate lo ha riconosciuto: il Velate Rugby ha camminato con le sue gambe, con determinazione. Abbiamo dato loro un contributo quando ci siamo resi conto che stavano lavorando alacremente e che non si sarebbero fermati. Anche la presidenza del Comitato Regionale Lombardo non capiva come tutto fosse stato possibile: di solito sono necessari i soldi della Federazione e degli enti locali per realizzare questo tipo di imprese! Sarà per via dell’operosità brianzola, hanno concluso.
Ora siamo stanchi, felici, emozionati, orgogliosi. Abbiamo realizzato in due anni quello che, in Italia, sembrava impossibile realizzare, e lo abbiamo fatto quasi unicamente con le nostre forze, un caso più unico che raro.
Certo, questo è possibile quando non si è soli. Abbiamo seguito la grande lezione del rugby: sostegno, lavoro di squadra, spirito sportivo. Ci siamo avvalsi della grande professionalità dell’architetto Guastaroba e dell’ingegnere Della Torre, del sostegno di sponsor, amici, collaboratori esperti, consulenti… Da soli non si fa nulla.
Ora il nastro è stato tagliato.
Un gesto simbolico che per noi significa moltissimo: si aprono le porte ad un nuovo inizio.
Le maniche sono ancora rimboccate, c’è tanto da fare!
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